Cresce la propensione al risparmio degli italiani

Continua a crescere la propensione media al risparmio degli italiani, passando dal 9,6 per cento all’11,8 per cento in un solo anno, e consentendo così di riportare il nostro Paese sugli stessi dati che erano stati incontrati durante la fase immediatamente precedente alla crisi economico finanziaria attraversata dal Continente.

L’indagine annuale sul risparmio, effettuata da Intesa Sanpaolo con il Centro Einaudi, afferma pertanto che l’Italia sta tornando a essere una nazione di forti risparmiatori. Ma non è questa l’unica deduzione che è possibile trarre dal report, considerato che Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa, evidenzia alcuni punti chiave che sono capaci di consolidare la visione di un’economia “in piena ripresa”, confermando peraltro il carattere endogeno della stessa, trascinato ad esempio dalla buona prestazione della produzione industriale, dalla crescita degli indicatori di fiducia e dalla ripresa dell’occupazione.

Per quanto attiene le altre principali statistiche del dossier, emerge come sia salita al 92,1 per cento dall’82,4 per cento del 2016 la quota di chi si dichiara, nel campione, “finanziariamente indipendente”, mentre sta migliorando la percentuale, con passaggio dal 47,2 per cento al 60,8 per cento, la quota di chi ritiene il proprio reddito sufficiente o più che sufficiente. Di contro, si dimezza il peso di chi definisce non sufficienti le proprie entrate.

Migliorando anche i redditi, in ripresa, incidendo così sullo sviluppo della propensione al risparmio degli italiani, ora all’11,8 per cento del reddito, e sulla capacità di risparmio delle famiglie, ora a quota 43 per cento quelle che riescono a farlo. Infine, l’Indagine evidenzia come il 5 per cento degli intervistati abbia fatto un investimento immobiliare nell’ultimo anno.

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