Cos’è il benchmark?

Nella maggior parte dei casi, gli investitori scelgono un indice di mercato, o una combinazione di indici, come benchmark del proprio portafoglio. Ma perché?

È abbastanza semplice: un benchmark traccia la performance di un’ampia classe di asset, come tutte le azioni quotate, o di una fetta più ristretta del mercato, come le azioni di società tecnologiche.

Considerato che gli indici non sono gestiti, essi tracciano i rendimenti su base buy-and-hold e non vengono effettuate operazioni di riallocazione su titoli che possono essere più interessanti in diversi cicli di mercato o eventi di mercato. Gli indici rappresentano dunque un approccio di investimento “passivo” e possono fornire un buon punto di riferimento rispetto al quale confrontare la performance di un portafoglio gestito attivamente. Utilizzando un indice, è possibile vedere quanto valore aggiunge un gestore attivo e da dove, o attraverso quali investimenti, tale valore proviene.

Numerosi indici azionari sono stati concepiti per seguire l’andamento di diversi settori e segmenti di mercato. Poiché gli scambi azionari sulle borse aperte e i prezzi sono pubblici, i principali indici sono mantenuti da società editoriali o enti terzi rispetto ai mercati regolamentati.

Detto ciò, i titoli a reddito fisso non vengono scambiati sulle borse aperte e i prezzi delle obbligazioni sono quindi meno trasparenti delle azioni. Di conseguenza, gli indici più utilizzati sono quelli creati dai grandi broker-dealer che acquistano e vendono obbligazioni, tra cui Bloomberg Barclays Capital, Citigroup, J.P. Morgan e BofA Merrill Lynch.

Naturalmente, non sfugge il fatto che in realtà le società obbligazionarie hanno creato decine di indici, fornendo un punto di riferimento per qualsiasi esposizione sul mercato obbligazionario che un investitore possa desiderare. I nuovi indici vengono spesso creati man mano che l’interesse degli investitori cresce in diversi tipi di portafogli, contribuendo a rendere questo panorama particolarmente diversificato e costantemente aggiornato, in linea con le richieste del momento.

Si tenga infine conto che gli indici esistono anche per altre classi di attività, tra cui immobili e materie prime, e questi possono essere di particolare interesse per gli investitori preoccupati per l’inflazione. Alcuni noti esempi sono l’indice Dow Jones U.S. Select Real Estate Investment Trust (REIT) Index e l’indice Bloomberg Commodity Index.

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