Surroga mutuo in calo nel 2017: le banche aprono alla seconda possibilità

home chiaveGrazie alla legge Bersani del 2007 è stata prevista la surroga del mutuo gratuita: significa che è possibile trasferire un finanziamento dall’istituto bancario che lo ha erogato ad una nuova banca, ritenuta migliore per le esigenze del richiedente.

Surroga del mutuo: pro e contro

Attraverso la surrogazione è possibile modificare i parametri che hanno portato all’erogazione del mutuo, come la durata del finanziamento, il tasso di interesse e anche lo spread, ossia ciò che la banca guadagna a seconda di quanto previsto dall’istituto bancario. Non può invece essere prevista liquidità aggiuntiva. Un aspetto importante è che tale operazione è totalmente a costo zero e che non viene modificato il valore del debito residuo e non viene rilasciata una nuova ipoteca, poiché la banca subentrante ottiene come garanzia del pagamento effettuato nei confronti della banca originaria l’ipoteca di primo grado sull’immobile.

Gli ultimi mesi caratterizzati dai tassi ai minimi storici hanno portato ad un boom di richieste di surroga mutuo. Ora inevitabilmente la tendenza inizia a cambiare. I dati di inizio del 2017 dimostrano come il ricorso alla surroga sia lievemente in calo, dato che spiega perché le banche hanno iniziato a concedere una seconda possibilità.

Si può chiedere la surroga di un mutuo già surrogato?

Grazie all’istituto della surroga per numerosi mutuatari è diventato possibile abbandonare l’istituto bancario che ha erogato il finanziamento e trasferirsi presso un altro istituto, con la possibilità di modificare le condizioni relative alla durata, ai tassi di interesse e allo spread. Per lungo periodo però, gli istituti di credito hanno chiuso le porteai clienti che avevano già una surroga alle spalle poiché ritenuti surrogatori seriali e quindi una tipologia di cliente rischiosa in riferimento alla profittabilità. Questo perché le banche che erogano un finanziamento sostengono dei costi fissi tra 1.500 e i 2.000 euro che possono essere ammortizzati in tre o quattro anni, quindi risulta difficile concedere il mutuo ad un cliente che potrebbe decidere di abbandonare l’istituto e rivolgersi ad un’altra banca dopo breve tempo dall’inizio del rapporto. Attualmente, però le banche hanno concesso una seconda possibilità anche a quei clienti che avevano già ottenuto un trasferimento, questo perché il mercato dei mutui sulla prima casa è in calo, quindi risulta conveniente per le banche ottenere clienti con un mutuo già attivo. Inoltre il tasso fisso ha raggiunto i minimi storici e sembra essersi stabilizzato: i dati sulla portabilità confermano infatti che l’80% delle surroghe è stato chiesto a favore di mutui a tasso fisso e sembra difficile, se non impossibile, che un mutuatario appena trasferito decida di cambiare repentinamente di nuovo istituto bancario.

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