Unicredit chiude 2016 con maxi perdita

Unicredit, uno dei principali istituti di credito europei, ha annunciato di aver concluso il 2016 con un livello di perdita netta pari a 11,8 miliardi di euro. Si tratta di un mega risultato negativo che sembra tuttavia essere principalmente dovuto a rettifiche e svalutazioni per 13,1 miliardi di euro, senza le quali l’esercizio si sarebbe si sarebbe chiuso in redditività, con un utile netto di 1,3 miliardi di euro. Ad ogni modo, la chiusura del risultato d’esercizio in perdita impedirà a Unicredit di far felici i propri azionisti: il top management della banca, infatti, come già preannunciato, non pagherà il dividendo.

Per quanto concerne l’aspetto patrimoniale, dal comunicato stampa diramato emerge che il Cet1 al termine dell’esercizio 2016 è pari al 7,54 per cento, e al di sotto del target minimo fissato dalla Banca Centrale Europea dopo lo Srep. Anche in questo caso, però, l’istituto ha voluto rassicurare i propri stakeholders affermando che il Cet1 potrà salire fino all’11,15 per cento a margine dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro. Successivamente, è previsto che il Cet1 potrà migliorare ulteriormente, anche oltre il 12 per cento, grazie alle cessioni, annunciate, di Pioneer Investments e di Bank Pekao. Inoltre, anche alla luce di ciò, viene confermato l’obiettivo del piano di un Cet1 sopra il 12,5 per cento alla fine dell’esercizio 2019.

Infine, il comunicato sottolinea come nel corso del 2016 le rettifiche su crediti siano state pari a 12,2 miliardi di euro, di cui 8,1 miliardi di euro non ricorrenti. Il costo del rischio è altresì salito di 8 punti base, a 91 punti base. Per quanto attiene il valore della produzione, ricavi 2016 stabili a 18,8 miliardi di euro (-0,3 per cento su base annua), mentre nel solo quarto trimestre sono calati del 9 per cento su base trimestrale e del 10,6 per cento su anno.

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